Italiano - English
HOME > Prossimi appuntamenti > Quattro passi fra le raccolte civiche con Eugenio Riccòmini Piazza Maggiore...

Prossimi appuntamenti

Scatole, bottiglie e colline (Quattro dipinti dell'artista bolognese, Museo Morandi)Piazza Maggiore
Giovedì 24 luglio 2014 -h 21.20 in Piazza Maggiore

Quattro passi fra le raccolte civiche con Eugenio Riccòmini Piazza Maggiore 15 – 24 luglio 2014

Scatole, bottiglie e colline (Quattro dipinti dell'artista bolognese, Museo Morandi)

Nell'anno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario della scomparsa, l'Istituzione Bologna Musei ricorda Giorgio Morandi anche tramite le parole di Eugenio Riccòmini che, partendo da quattro dipinti rappresentativi, prenderà in considerazione i temi principali della ricerca dell'artista: dai più comuni quali la natura morta, il paesaggio e i fiori, fino ai meno ricorrenti come il ritratto. Proprio a quest'ultimo genere appartiene il dipinto più datato: Ritratto femminile (V. 3, s.d. - 1912), che raffigura Dina Morandi, sorella di Giorgio. L'opera, definita da Ascanio Forti “il ritratto cupo di G. Morandi”, viene esposta per la prima volta alla mostra tenutasi all'Hotel Baglioni di Bologna nel 1914. Seguì un lungo periodo di “oblio” voluto dallo stesso Morandi, che conservava il ritratto tra le cose di famiglia, quasi escludendolo dal proprio corpus pittorico. Solo dopo la morte dell'artista verrà nuovamente reso visibile al pubblico nell'antologica bolognese del 1966. Il secondo lavoro oggetto della conversazione di giovedì 24 luglio è un Paesaggio (V. 211, s.d. - 1935-1936) dipinto a Roffeno, alle pendici del Monte Veggese, che rende tangibile il debito di Morandi verso Cézanne e forse proprio a causa di tale evidenza venne lasciato incompiuto pur essendo straordinario per qualità pittorica. I Fiori (V. 661, s.d. - 1949), terza opera proposta, sono una delle prime composizioni morandiane a soggetto floreale intero, completo di recipiente, reso plasticamente tattile grazie alla ricca pasta pittorica. I vellutati petali di rosa possono ricordare le modulazioni cromatiche di Renoir, per il quale l'artista bolognese nutriva interesse già dalla Biennale di Venezia del 1910. Il quarto e ultimo lavoro appartiene al genere forse più automaticamente associato a Morandi: la natura morta. Il dipinto (Natura Morta, V. 1107) è databile intorno al 1958 e presenta un impianto compositivo tra i più noti nel repertorio morandiano, seppur maggiormente ricorrente negli acquerelli. Vi compaiono sei (ad uno sguardo più attento potrebbero essere sette) oggetti: alcune scatole, un boccale da birra, una boccetta di profumo e in primo piano a sinistra, a movimentare la compattezza rettangolare delle forme accostate, un cubetto scuro (un barattolino di colla). Tutte le componenti appaiono velate sulla superficie superiore da un sottile strato di polvere.

 

Documenti

Appuntamenti

Tipo di File: PDF Dimensione: 19.23 Kb