Italiano - English
HOME > Prossimi appuntamenti > Perchè gli artisti sono artisti?

Prossimi appuntamenti

Sala Conferenze MAMbo
venerdì 6 luglio 2012 - h 18.00

Perchè gli artisti sono artisti?


Hunger

di Steve Mcqueen (2009, 1h 37')

Il Primo Ministro Margaret Thatcher nel 1981 abolisce lo statuto speciale di prigioniero politico e considera ogni carcerato paramilitare della resistenza irlandese alla stregua di un criminale comune. Per reazione gli appartenenti all'IRA detenuti nel carcere di Maze - nell'Irlanda del Nord -  iniziano, da principio, lo sciopero “della coperta” dell'igiene e, successivamente, il più radicale sciopero della fame, che porterà alla morte dieci persone.

Nel film la componente fisica diventa parte essenziale: le armi della contestazioni sono prima i rifiuti del corpo e poi il corpo stesso. L'ultima risorsa a disposizione e ultimo baluardo di libertà è quella di poter scegliere di disporre di sé, della propria vita e della sua fine. Ed è tutto attorno a questo percorso insostenibile del libero arbitrio del protagonista che si muove Hunger, con una struttura originale e studiata, cerebrale, ma che procede verso la nudità (la coltre di neve, poi la coperta poi il lenzuolo/sudario), anzi la scarnificazione, e cerca la provocazione utile, vitale, morale, non quella sterile dello shock immediato e presto dimenticato.

Regista dell'espressività, Steve Mcqueen dà spazio alla materia e lo toglie alla parola in un lungo piano sequenza in cui lascia che il faccia a faccia tra Michael Fassbender e Michael Cunningham dica tutto quello che si può dire sull'argomento: dopo di ché, ancora, la scelta è privata, personale, ma questa volta chiama in causa anche lo spettatore. Da artista della contemporaneità quale è, infatti, Mc Queen non si limita a dipingere sulla tela ma instaura una relazione interattiva con l'altro lato dello schermo. Non è certo un cinema della grande illusione, il suo, se mai è un cinema della ferita dolorante, come avverte una delle prime immagini, quella delle nocche distrutte della guardia carceraria.

Lo stile è tutto ed è posto in evidenza senza remore, perché al servizio di una causa, con la stessa esposizione all'ambiguità o all'incomprensione che affronta il protagonista in scena.

La proiezione si svolge presso la sala Conferenze del MAMbo, ad ingresso gratuito.