Autrice delle coreografie per Inferno di Castellucci, tra le figure più interessanti della scena europea, Cindy van Acker è da anni impegnata in una ricerca radicale sul movimento. In Helder, Stéphanie Bayle, con il corpo dipinto, si misura con la lentezza fino a raggiungere con la sua ricerca l’astrazione. Il tutto su uno sfondo sonoro elettronico firmato da Francisco Meirino. C’è, in questa danza, un gusto per il flusso meccanico, accompagnato dalla fascinazione per la geometria. La coreografa lavora il sincronismo dei battiti, il rigore degli angoli, l’evidenza degli allineamenti.
Coreografia    Cindy Van Acker
Interpretazione StÉphanie Bayle
Musica live    Francisco Meirino
Intervento    Raphaëlle Teicher

Con il supporto di Ex-Forno nell’ambito della manifestazione Avant Garden Cavaticcio

Ingresso: libero

Danza Urbana 2015
Visione periferica

Visione periferica è uno sguardo che il Festival Danza Urbana getta su Bologna, non focalizzato a un’area o a un luogo, ma esteso all’intera città, incluse le parti più periferiche, dinamiche e fragili, che sono in contatto con ciò che sta al di là della città stessa.
La danza urbana è esplorazione, attraversamento dei luoghi, laboratorio, percezione attiva; non assume un punto di vista privilegiato, non si astrae dal contesto per produrne una rappresentazione, ma è uno sguardo che attiva la visione periferica per farsi contemplativo, capace di essere nel paesaggio stesso.
Il Festival si fa cammino nella città, campo esperienziale, evento, discorso. In questa diciannovesima edizione Danza Urbana coinvolge otto quartieri di Bologna e propone tre progetti speciali, diversi laboratori gratuiti rivolti a danzatori, performer e semplici cittadini, una moltiplicazione di punti di vista messi in campo da artisti italiani e stranieri della scena contemporanea.
Info: clicca qui