Giovanni Anselmo

A partire da una bussola posta su un cumulo di terra al centro del museo, la mostra riunisce un cospicuo numero di opere risalenti agli anni Sessanta e Settanta, appositamente presentate insieme ad installazioni più recenti.
Un ambiente unitario che coinvolge l’intero museo come un lento, quasi inavvertibile bradisismo, un pacifico spargimento di segni all'interno dello spazio fisico e della cornice istituzionale dell'edificio stesso.
Installate e sparse all'interno dei principali spazi espositivi della Galleria d’Arte Moderna le opere di Anselmo - composte da materiali organici e inorganici come pietra, terra, metallo, acqua o cotone - più che svilupparsi come metafore o simulacri a sé stanti incarnano e traducono in esperienza sensibile fenomeni basilari ma generalmente non avvertiti dalla coscienza (la gravità, l’energia, la relazione fra generale e particolare, finito e infinito, cultura e natura, il trascorrere del tempo storico e l'ipotesi dell’eternità delle leggi fisiche universali, il metodo realista, quasi scientifico del fare esperienza e l’astrazione dei principi filosofici), dando evidenza ai processi di conoscenza e rappresentazione.
In questa chiave l’artista deporrà prima dell’inaugurazione della mostra una seconda bussola negli spazi in via di allestimento della nuova sede del MAMbo.