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Prossimi appuntamenti

Padiglione de l'Esprit Nouveau (Piazza Costituzione 11, Bologna)
sabato 11 maggio 2019 h 20.30

Le Corbusier. Le Poème de l'Angle Droit

Lettura performativa per voce e immagini a cura di Giuseppina Scavuzzo e Debora Antonini. Legge Gustavo Frigerio, videoproiezione di Giuseppe Ferrari.
Una produzione Stazione Rogers con Università degli Studi di Trieste, in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, MAMbo.
Con il patricinio della Fondation Le Corbusier.

La lettura performativa sarà anticipata da una visita guidata a cura del Dipartimento educativo MAMbo.

Ingresso libero fino a esaurimento posti. Info e prenotazioni (entro venerdì 10 maggio) tel 051 6496611. INVITO

Nel 1955 Le Corbusier, il maestro dell’architettura del XX secolo che sulla carta d’identità chiede di essere definito “uomo di lettere”, pubblica Le Poème de l'Angle Droit.
È un poema in formato extralarge, 32 per 42 centimetri, in cui versi (scritti a mano in corsivo) e immagini (disegni inseriti tra le righe del testo e 19 litografie a colori) si mescolano in una sintesi di forme e di parole che è ricapitolazione del suo pensiero intorno alla creazione artistica e architettonica ma non solo. L’angolo retto è anche definizione di senso dell’umano, linea verticale sull’orizzontalità della terra.
Composto in otto anni, pubblicato in edizione limitata di sole 250 copie dalle Editions Verve, promosse da Tériade, editore di Léger, Matisse e Picasso, il poema esce per la prima volta in Italia nel 2007, pubblicato da Electa con la traduzione italiana di Debora Antonini, storica dell’architettura.
Il testo, celebre come tutte le opere di Le Corbusier, studiato e commentato dagli storici dell’architettura, raramente è stato proposto, in Italia, ad architetti e non, come opera autonoma. Eppure l’opera poetica, resistendo diversamente dall’architettura all’usura del tempo, realizza nel modo più vivo quanto “niente sia trasmissibile se non il pensiero” (Le Corbusier, 1965).
Nella lettura proposta da Stazione Rogers, il testo originale in francese (che va ascoltato ma anche “visto”, essendo scritto a mano in un intreccio di disegni e macchie di colore) si alterna alla traduzione in italiano, dove il tradurre, soprattutto per un’opera poetica, è anche esercizio di interpretazione.